giovedì 27 novembre 2014

LUNGOMARE NORD





Nuovo Lungomare Nord

Fermateli, Fermiamoli, Fermatevi finche' siamo in tempo!
Non si tratta di essere contrario alla riqualificazione del Lungomare che attende da troppi anni. Ma che a farlo sia un amministrazione ormai alla frutta, praticamente a fine corsa, che nulla ha realizzato nel suo mandato, il cui Sindaco e' stato condannato dalla Corte dei Conti, con la grande incognita ormai divenuta speranza che si torni a votare a primavera, ecco mi sembra veramente incredibile.
Fanno una marchetta elettorale (con lavori nuovamente promessi ma ovviamente tra 10 mesi), per soli 400 mt (un quinto circa del vecchio Lungomare Nord) facendo un mutuo di 2 milioni di euro (quando avevano detto che avrebbero utilizzato gli incassi dei parcheggi blu del lungomare incassati in questi anni).
Se veramente gli sara' permessa anche questa, vorra' dire che il senso civico di una Citta' che dovrebbe organizzare una fiaccolata per chiedere le dimissioni immediate del Sindaco, e' stato sotterrato definitivamente.
Che l'Amministrazione gestisca l'ordinario e si torni a votare.
A questa giunta non si deve far toccare piu' neanche le aiuole dei parchi. Hanno fallito devono andarsene senza ultimi colpi di coda.

mercoledì 6 agosto 2014

Chiarimento Positvo, Articolo di Nazzareno Perotti su RivieraOggi



SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito potete leggere il commento inviato alla mia persona da Giuseppe Formentini, il promotore di Progetto#SBT2020. Dire che ho apprezzato la sua disanima è poco, mi ha confermato un particolare che spesso viene poco considerato: la necessità di conoscere le persone prima di emettere un qualsiasi giudizio. 
Un esempio lampante l’interpretazione del mio ultimo disappunto che riguardava proprio la sua bella iniziativa, resa pubblica nei giorni scorsi.
Chi non mi conosce lo ha ritenuto una ‘stroncatura’ fino a scambiare il mio coraggio, la mia voglia di difendere la mia città ad ogni costo, per voglia di protagonismo o accusandomi di essere presuntuoso. Non sono nessuna delle due cose, il protagonismo proprio non mi compete perché può riguardare chi si affaccia da qualche anno di fronte all’opinione pubblica non chi è sulla bocca di molti da almeno 30 anni.
 Chi mi conosce, basta frequentarmi un paio di volte, ha di me un parere diverso, direi quello giusto. Chiedete, per esempio, agli oltre 50 ragazzi che hanno acquisito il patentino di giornalista-pubblicista collaborando per almeno due anni con le testate che ho diretto.  Qualche conto in sospeso in via di risoluzione con alcuni di loro non può aver modificato il sentimento maturato nei miei riguardi. Ne sono certo. Oltre loro Formentini e tanti altri.
Giuseppe lo ha dimostrato più di quanto pensassi con il testo che segue. Sul quale non ho nulla da obbiettare se non che, secondo me, non va fatta “una consultazione popolare per selezionare il candidato Sindaco alternativo all’attuale maggioranza”  ma per selezionare i candidati che dopo alcune riunioni dovranno nominare  a grande maggioranza il potenziale sindaco. Senza nessuna preclusione, nè di Partito né per antipatia e tanto meno di chi faceva parte dello stesso pensiero politico oggi inviso. Per vincere, tutti coloro che ritengono insoddisfacente l’amministrazione passata, devono collaborare per cambiarla all’insegna di un impegno comune scritto e sottoscritto. Creare, insomma, prima un documento poi individuare le persone che i cittadini ritengono adatti e che sono disposti a concretizzarlo. Solo questo volevo dire e Giuseppe lo ha capito molto bene. Grazie.
«Caro Direttore,
rientrato a San Benedetto stasera, sento il dovere di rispondere all’articolo per chiarire alcuni punti che effettivamente lei mi fa notare possono essere stati
interpretati non nella giusta maniera. L’idea di dare vita ad un contenitore che poi abbiamo chiamato “PROGETTO#SBT2020” era in mente da tempo e nei mesi scorsi con alcuni ragazzi-amici abbiamo iniziato a parlarne, a creare alcune occasioni di incontro, a scambiare alcune idee e provare ad immaginare un percorso aggregante ed assolutamente non divisivo lontano dalle sole logiche di bandiera e di partito. Il tentativo e’ quello proprio di andare anche oltre situazioni di colore che spesso hanno limitato la partecipazione e il contributo dei singoli.
Abbiamo analizzato il bilancio comunale, incontrato giovani architetti ed ingegneri per aprire un tavolo di confronto sulla “ristrutturazione della
Citta’”, abbiamo incontrato amministratori anche di comuni vicini per far crescere la consapevolezza di cosa voglia dire fare politica
in un contesto locale come il nostro. Ho personalmente invitato a partecipare diversi giovani per la loro prima volta ai consigli
comunali, dovendo spiegare loro anche dove fosse l’aula del consiglio comunale giusto per dare un idea di quanto la politica, non solo nazionale, sia distante dalle famiglie e dai singoli cittadini. Dimostrazione ne sono le ultime tornate elettorali, comunali-nazionali-europee, che hanno confermato come quasi la metà degli aventi diritto preferisca non esprimersi.
Ovviamente un tale contenitore deve avere un’aspirazione civica-politica, civica nel senso che deve riuscire a coinvolgere tutte le forze intraprendenti
della Citta’ e del Territorio nello sforzo di contribuire al cambiamento, al rinnovamento ed al futuro di San Benedetto del Tronto, politica perche’ deve prendere le distanze da un gruppo di potere, quello che ruota intorno al Partito Democratico, che negli ultimi 20 anni (con piccole eccezioni) ha governato la Citta’, il territorio Provinciale e quello Regionale.
Lei dice che sarebbero stati imposti dei nomi e le assicuro che così non è, la comunicazione è solo arrivata a seguito di un evento conviviale, (da
me organizzato e da me come sempre finanziato, ci mancherebbe altro, ma giusto per porre distanza con chi anche per queste iniziative chiede rimborsi ad enti pubblici), al quale ho avuto piacere di invitare amici personali, che legittimamente hanno dei ruoli politici, sono persone a me vicine con le quale in questi anni mi sono confrontato, ho condiviso battaglie e che ritengo amici prima che politici. Capisco che i due piani siano entrati in conflitto e mi
auguro vi possa essere maggiore precisione in seguito.
Devo dire, però, che prima lei critica esponenti politici che annovero come miei amici e poi lascia aperte le porte anche a chi ha già ricoperto ruoli
istituzionali. Quindi o c’è del pregiudizio verso alcuni esponenti o non si capisce chi possa dire si ad uno e no all’altro.
Condivido con Alessandro Palestini il fatto che dobbiamo uscire dalla retorica che vi siano dei “luminari” da far chiamare a furor di popolo, primo perché
così non è, secondo perché se anche fosse e non hanno avuto coraggio nell’intraprendere una loro iniziativa, chi dice siano in grado di amministrare una Citta’ ed ultimo perché alle ultime elezioni comunali i candidati erano 500 e dire che non vi fosse scelta è compito arduo che lascio a lei. Detto questo non siamo contrari ad una consultazione popolare per selezionare il candidato Sindaco alternativo all’attuale maggioranza.
La verità è che troppe persone sono deluse da comportamenti clientelari, propaganda continua senza nessun risultato, coinvolgimento solo a fini elettorali (a questo si riferiva il “chi è rimasto fuori dai giochi e dai riti del palazzo”). L’intento di questo contenitore deve essere quello di riallacciare un rapporto con tutte le persone che hanno a cuore la nostra Città.
Il discorso sarebbe ancora lungo, ma spero avremo modo di parlarne in un confronto diretto.
Lei sa bene che sarebbe per me un piacere e vedrebbe che il “PROGETTO#SBT2020” potrebbe essere un qualcosa che balla oltre ad essere bello.
Ps: il fatto che nei giorni scorsi, dopo il nostro comunicato, un Assessore sia corso a precisare che il marchio SBT2020 (nota bene non il marchio
PROGETTO#SBT2020) sia un marchio registrato in una delibera urbanistica comunale del 2013 e quindi non puo’ essere usato mi fa capire che siamo sulla buona strada e che la Città merita di meglio. Speriamo di esserne all’altezza»
Giuseppe Formentini

lunedì 4 agosto 2014

PROGETTO #SBT2020

 “Nasce un progetto per la città e per tutto il territorio limitrofo, che vuole essere aggregante di tutti coloro i quali sono rimasti esclusi dai riti e dai giochi del palazzo. L’idea è quella di unire le varie forze della città che, deluse dagli 8 anni ed oltre dell’attuale amministrazione comunale, hanno intenzione di partecipare ad un progetto di rilancio della città con un piano almeno fino al 2020.
Con questo spirito il 30 luglio Giuseppe Formentini ha organizzato un incontro con la presenza del Senatore Stefano De Lillo (fratello di Fabio, appena nominato Presidente Onorario della Sambenedettese Calcio), degli amici del circolo locale del Nuovo Centro Destra, dei rappresentanti del Movimento Sociale di San Benedetto, dei Consiglieri Comunali di Grottammare della lista Concetti Sindaco e soprattutto con la partecipazione di una serie di giovani cittadini, professionisti, imprenditori, impiegati, commercianti, ristoratori che vogliono avvicinarsi alla macchina comunale ed essere protagonisti della prossima amministrazione.
Un percorso, questo, nato da alcuni mesi nei quali si sono svolti incontri per conoscere il funzionamento della macchina amministrativa, studiare nel dettaglio le voci del bilancio comunale, partecipare ai consigli comunali ed iniziare ad incontrare alcuni rappresentanti dei quartieri della città. Il tutto finalizzato al coinvolgimento di tutte quelle forze produttive che possono collaborare alla stesura di un programma di mandato da realizzare nel corso della prossima tornata amministrativa.
Troppo spesso l’appartenenza ad una bandiera ha limitato il confronto e la partecipazione. Si deve coinvolgere ogni singolo cittadino che ha a cuore il futuro sociale ed economico della Città. Per questo vorremmo proporre una consultazione popolare per indicare chi possa essere la scelta migliore come candidato Sindaco di San Benedetto del Tronto.  
La nuova giunta comunale dovrà avere un progetto della Città perché non succeda più che il programma turistico venga programmato a stagione in corso, che alcune iniziative enogastronomiche ricevano contributi comunali ed altre no, che la tassazione sulle prime case e più in generale sugli immobili rappresenti il salvadanaio sempre pronto ad essere spremuto. Una Città che valorizzi le sue risorse mettendo mano ad alcune criticità infrastrutturali, Ballarin, Lungomare, allagamenti, mancanza di collegamenti ferroviari. San Benedetto dovrà tornare ad essere luogo per giovani coppie e non solo per le ferie estive, la politica residenziale dovrà dare un incentivo forte per far si che la Città torni ad essere vissuta tutti i giorni della settimana. La politica regionale, poco incalzata dai rappresentanti locali, dovrà prendere atto dell’impossibilità di un ulteriore riduzione del locale Ospedale e dovrà tornare ad investire per garantire il giusto diritto alla salute a tutti i cittadini del comprensorio.
Deve essere una priorità l’impulso alle attività imprenditoriali e commerciali perché solo attraverso il lavoro si potrà tornare ad investire in loco. Il tutto realizzato nella massima trasparenza che è mancata in troppe occasioni. Oggi la nostra è una Città di riferimento per tutti i Comuni limitrofi con i quali sempre più si dovrà trovare il modo di integrare servizi e strutture ed a questo proposito nel corso della serata si è avuto modo di approfondire la discussione sui temi sociali, visti gli ultimi episodi di cronaca, mettendo in luce come le amministrazioni comunali siano responsabili direttamente visti i tagli effettuati nel sociale”.

La serata si è chiusa con il taglio di una torta beneaugurante con il logo del “Progetto #SBT2020”.

domenica 20 luglio 2014

Progetto #SBT 2020

Mercoledi 23, ore 20.30, terrazza Villa in via S.Damiani n.6 San Benedetto del Tronto. Per parlare del progetto politico verso le prossime elezioni comunali a San Benedetto.

martedì 20 maggio 2014

ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014

Elezioni Europee: 751 deputati per 500 milioni di persone in 28 Paesi.
ecco la lista dei candidati nell'Italia Centrale (scheda rossa).
Per la prima volta nella storia dell'Unione europea il nuovo Parlamento eleggerà chi sarà alla guida della Commissione europea, organo esecutivo dell'UE.
In pratica, quindi, il candidato presenterà il suo programma politico al Parlamento e per essere eletto a Presidente della Commissione europea dovrà essere poi ‘approvato’ dalla maggioranza assoluta dei deputati (376 su 751), altrimenti, gli Stati membri dovranno presentare un nuovo candidato.
La nuova maggioranza politica che emergerà dalle elezioni, inoltre, contribuirà a formulare la legislazione europea per i prossimi cinque anni in settori che spaziano dal mercato unico alle libertà civili.
Il Parlamento, unica istituzione europea eletta a suffragio diretto, è oggi uno dei cardini del sistema decisionale europeo e contribuisce all'elaborazione di quasi tutte le leggi dell'UE in parità con i governi nazionali.
Il PD si aggrega al PSE ed indica come candidato alla commissione MARTIN SCHULZ.
Forza Italia e NuovoCentrodestra si aggregano al PPE ed indicano come candidato alla commissione JEAN CLAUDE JUNKER
La lista "Scelta Europea" appoggia Guy Verhofstadt
La liste dei Verdi appoggia JOSÉ BOVÉ E SKA KELLER
La lista "altra Europa con Tsipras" ALEXIS TSIPRAS
Poi troverete alcune liste che non indicano a priori chi potrebbero appoggiare:
Movimento 5 Stelle
Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
Lega Nord
Italia dei Valori
Io cambio - maie
Potete Esprimere fino a 3 preferenze nella stessa lista, ma nel caso una delle 3 deve essere di sesso diverso.
Inutile dire che secondo me si deve andare a votare, sempre, magari informandosi prima e spero di aver dato un contributo.
Troppo spesso si fanno passare queste elezioni come "nazionali", ma da chi mandiamo in Europa dipende il nostro futuro!


LISTE E CANDIDATI ITALIA CENTRALE

lunedì 31 marzo 2014

Intervista per RivieraOggi



Le mie esperienza tra Singapore ed India


SAN BENEDETTO DEL TRONTO-“Sono finito in India perché secondo me è l’origine di tutto, è il punto di partenza di tutto. L’India è ancora un paese dove il divino è nella quotidianità della gente, nei gesti”. Questi sono i motivi per cui Tiziano Terzani è finito in India, spiegheremo ora i motivi che hanno portato Giuseppe Formentini 34enne di San Benedetto del Tronto in India.
Laureato alla Bocconi di Milano nel marzo 2004, in economia aziendale, proprio tramite l’università, nello stesso anno gli viene offerta la possibilità di andare a lavorare all’estero tramite la rete delle camere di commercio italiane.
Le camere di commercio Italiane all’estero sono degli uffici riconosciuti dal ministero del commercio estero, ma assolutamente autonomi e privati, formati da alcuni imprenditori stranieri con interessi in Italia ed imprenditori Italiani nel paese estero.
“Ogni camera ha un suo consiglio d’amministrazione, una sua attività annuale, gestisce autonomamente il proprio personale. Insomma uffici di consulenza privati, ma che seguono alcune linee guida del ministero che li riconosce e li aiuta in alcune attività di promozione dell’Italia all’estero”, ci spiega Giuseppe Formentini.
Ci hai detto di essere stato sia in Singapore che in India, inizia a raccontarci la tua prima esperienza.
Decido di andare a Singapore, perché è una Città-Stato,  lì l’ufficio era piccolo, di 3 persone, nonostante questo, è stata un’esperienza entusiasmante. Coinvolto dalla mia responsabile, di origine Malese, in diversi progetti mi sono subito ambientato con la comunità italiana in loco. Molti banchieri, tantissimi ristoratori o importatori di vino e cibo italiano, qualche bella azienda e poi diversi ricercatori e professori universitari.
Da  subito mi occupai  di una ricerca del finto “Made in Italy” nei supermercati locali. Oggi se ne parla molto, ma questa cosa mi colpì subito nel 2004, perché tantissimi prodotti con la confezione riportante il tricolore erano in realtà prodotti in Australia, Malesia, Thailandia. Il risultato di questo lavoro fu presentato direttamente all’Ambasciatore Italiano Scalici.
A Singapore ebbi modo di organizzare il primo evento interamente dedicato all’Italia dal nome “That’s Italy” per far apprezzare per 4 giorni nel pieno centro della Città tutti i prodotti italiani che era possibile trovare. Dalla Maserati alla Vespa, dalla Fiat alla Ducati, dai gelati alla pasta, dall’abbigliamento alle scarpe, dai prodotti cosmetici alla gioielleria.
Forte era il legame con la camera di commercio di Milano e per questo diverse delegazioni ci chiesero di preparare incontri con partner locali. Devo dire che lì  poco si è vista la presenza della politica.
Organizzammo per la prima volta a Singapore l’annuale meeting delle camere di commercio italiane in Asia.
Partecipai anche all’annuale meeting che le camere di commercio italiane di tutto il mondo svolgono in Italia, nel 2005 a Pescara ed in occasione del quale si incontrarono aziende interessate a stringere accordi con i paesi esteri.
L’esperienza in India invece?
Visto il buon lavoro svolto a Singapore, i colleghi della camera di commercio italiana, in India mi chiesero di prendere in mano l’ufficio a Mumbai. Visto che si trattava di una struttura di 30 persone (quasi tutti locali) con uffici regionali anche a Delhi, Calcutta, Chennai e Bangalore, non me lo feci chiedere due volte.
Da lì è partita la mia esperienza in India nel 2006-2007. Moltissime furono le delegazioni Italiane perché il governo aveva decretato l’anno dell’Italia in India. E quindi abbiamo organizzato missioni di quasi tutte le Regioni, feci anche delle presentazioni in Italia come per esempio nelle Marche. Fino all’organizzazione della delegazione governativa nel febbraio 2007.
Avere un occasione così’ a 27-28 anni non era cosa da poco ed ho cercato di lavorare al meglio per la promozione italiana collaborando con la Regione Piemonte per tutto il settore dell’automobile. Con la Lombardia, abbiamo collaborato invece, soprattutto nel comparto fiere, avevamo infatti, l’ufficio di fiera Milano.
Tramite  l’ufficio di Veneto Export inoltre, organizzammo anche il galà annuale di Benetton in India. E poi il Friuli con i suoi prodotti alimentari, i mobili ed i macchinari, l’Emilia Romagna attiva soprattutto nel settore dell’Agricoltura e dei macchinari agricoli.
In questo campo viste le polemiche di questi giorni mi permetto di dire che in Asia hanno difficoltà enormi già a raggiungere l’Italia (mancanza di collegamenti diretti) e poi dividono il loro tour magari anche di 2-3 settimane con Londra e Parigi.
Ammesso che raggiungano l’Italia visitano Roma, Milano, Venezia, Firenze qualcuno arriva anche a Napoli.
E’ quindi estremamente difficile pensare che qualcuno possa da quei territori raggiungere le Marche ed ancor meno la nostra città. Ovviamente tutta l’Asia è bellissima e quindi capisco i tanti che andavano e continuano ad andare lì per fare una vacanza personale mascherata da missione istituzionale.
Come vedi la situazione attuale e futura dell’Italia?
Nel 2007 sono rientrato in Italia ed anche se sarei dovuto ripartire per l’India con un nuovo incarico alla fine sono rimasto per motivi familiari a San Benedetto iniziando a lavorare per la CARISAP, oggi Banca dell’Adriatico.
Purtroppo la situazione negli ultimi anni in Italia e’ andata peggiorando e penso che vi siano a breve poche possibilità di invertire la rotta, soprattutto a causa di un sistema di privilegi e tutele estreme che ha bloccato il mercato del lavoro, impedendo la concorrenza e il normale ricambio che è il motore di tutti i paesi in via di sviluppo, ma anche di tutto il mondo anglosassone.
Negli anni passati in Asia i miei contratti prevedevano un solo mese di preavviso da entrambe le parti. Non importava la tua età ma cosa potessi dare all’azienda, la tua preparazione, le tue qualità, la tua voglia di sviluppare nuove idee.
In Italia sento parlare solo del raggiungimento dei requisiti pensionistici, delle retribuzioni legate agli anni di anzianità di servizio, delle tutele che molti hanno avuto in passato e che tagliano fuori i giovani dal mercato del lavoro, giovani costretti ad andare all’estero non per scelta professionale, ma per disperazione.
Come ti vedi tra 5-6 anni?
Tra 5-6 anni vorrei aver contribuito a cambiare le cose in Italia, vorrei poter vedere i giovani rimanere a lavorare nel nostro paese, spero di aver sviluppato una mia attività, magari facendo tesoro delle esperienze passate all’estero.
Certo che se le cose dovessero rimanere così,  non posso escludere di cercare meglio fuori dall’Italia. Ma oggi non voglio pensare a questa eventualità e mi auguro che qualcuno si ravveda rispetto a delle scelte passate incomprensibili!
Cosa ti è mancato più dell’Italia e quali sono gli aspetti positivi da importare nel nostro paese?
 Quando sei all’estero per tanto tempo capisci bene le potenzialità di un paese unico al modo, l’Italia, che ti manca per la qualità della vita che tutti ci invidiano, per la nostra creatività, per la nostra cultura, per la possibilità di passare dalla montagna al mare in pochi istanti. Insomma per nostra immensa storia e poi anche per alcune eccellenze industriali che hanno ben conosciuto anche in Asia.
Ecco tutti dovrebbero uscire un po’ dal nostro solito provincialismo, e farsi un giro da quelle parti, capire che nel mondo un azienda di 500 dipendenti è considerata piccola mentre qui vogliamo ancora competere con aziende di 8 dipendenti che nulla possono investire in ricerca e sviluppo e che sono contornate da un sistema istituzionale folle di Comuni, Province, Regioni. Anche l’India ha le sue Regioni, ma ognuna di 100 milioni di persone. Questa lezione dovremmo capire e fare nostra invece di difendere ognuno il proprio campanile sapendo che oggi la sfida e’ globale.
Quindi il turismo fuori Europa va promosso come Italia, e non come Marche e ben che meno come Riviera delle Palme.

mercoledì 22 gennaio 2014

Progetto #SBT2020!

 



Cari Amici,

vi scrivo ad inizio 2014 sperando che questo possa essere un anno migliore rispetto ai precedenti segnati dalla peggiore crisi economica che il nostro Paese e l’Europa tutta hanno vissuto dal dopoguerra ad oggi.

Sento il bisogno di confermarvi il mio impegno e la massima disponibilità nel dare un personale contributo alla nostra vita pubblica, alla crescita della nostra città, della nostra comunità, del nostro territorio.
Dopo le ultime elezioni cittadine nel 2011 nelle quali in ben 220 avete voluto darmi la vostra preferenza il mio impegno e’ stato costante partecipando a tutti i consigli comunali.
Nel 2012 grazie ad un gruppo di amici di diversi comuni della Provincia di Ascoli Piceno (ai quali sarò eternamente grato) abbiamo sfidato l’immobile apparato del PDL per conquistarne la segreteria provinciale. E’ stata per me una bella responsabilità seppur osteggiata dai “capi”, ma avevamo visto bene noi. Infatti, abbiamo assistito all’implosione di qualcosa che di fatto non esisteva e continua a non esistere a livello territoriale.

Negli ultimi anni, una Città, la nostra, ferma e colpita duramente dalla crisi del territorio circostante, e’ stata spremuta da una crescente pressione fiscale con parcheggi blu ovunque (lungomare), tassa di soggiorno, aumento delle tariffa sui Rifiuti, persino l’eliminazione della gratuità dello ScuolaBus.
Fino ad arrivare alla ciliegina, al pagamento dell’IMU 2013 sulla prima casa, sebbene il Governo Centrale l’abbia eliminata.
Il Sindaco e l’Assessore di riferimento avevano tranquillizzato tutti dicendo che non si sarebbe chiesto un ulteriore contributo alla cittadinanza. Il 24 Gennaio scadrà il pagamento! Come volevasi dimostrare!

Ci avevano promesso di dare un volto nuovo alla Città mettendo mano al Ballarin, realizzando il nuovo Lungomare Nord, parlavano addirittura della Bretella Collinare.
Hanno invece mantenuto il carrozzone del Corsorzio Turistico Riviera delle Palme (pieno di debiti), buttato 200.000 euro nella SeaCard, hanno accarezzato l’idea di fare cassa con il Deposito della GasPlus, hanno portato tutta la “corte” a fare le vacanze in Russia, hanno eliminato le rilevazioni delle polvere sottili (ultimo dato ufficiale luglio 2012), hanno provato a fare la Torre nell’area porto, hanno taciuto sul costante depotenziamento dell’Ospedale di San Benedetto. Hanno ceduto gli spazi dello Stadio per installare pannelli solari che avrebbero dovuto garantire i fondi necessari alla SambenedetteseCalcio; la squadra e’ fallita e gli introiti sono finiti ad una società svizzera. Hanno sostenuto tutti Bersani per poi essere colpiti sulla via di Damasco dal fulmine Renzi. Hanno realizzato delle pensiline solari che sembrano piste d’atterraggio condannandoci per i prossimi 20 anni.
Non si sono dimessi neanche quando condannati dalla Corte dei Conti per una spesa di 250.000 euro considerata inutile e superflua (consulenze esterne per piano regolatore mai portato a termine).

Da oggi ti chiedo, quindi, di contribuire all’iniziativa “Progetto #SBT2020” che ho deciso di mettere in piedi per dare un opportunità a tutti quelli che come me hanno a cuore il destino della nostra città.

Ti invito quindi a contattarmi e tenerti aggiornato attraverso i miei link personali: giuseppe.formentini@libero.it, giuseppeformentini.blogspot.com, Facebook: Giuseppe Formentini, Twitter: @formentinisbt.